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I passi per implementare il BIM con successo

I passi per implementare il BIM

I passi per implementare il BIM con successo

Condividiamo di seguito un interessante articolo scritto a 4 mani da Valerio Castelnuovo – CEO Systema  – e l’Ing. Costantino Manes – Resp. BIM & IoT Project in Systema – che riporta alcuni consigli su come affrontare il passaggio al Building Information Modelling. Speriamo possa rappresentare uno spunto di riflessione per tutte quelle realtà che stanno pensando all’implementazione BIM in azienda.

 

Il peccato originale: le critiche al BIM

 

Tra le critiche principali che vengono mosse all’adozione del BIM c’è principalmente il costo. Se pensiamo al BIM come un aggiornamento delle tecnologie di disegno, di sicuro le licenze dei software costano di più di quelle precedenti così come le stazioni di lavoro hardware, ma anche le expertise degli operatori saranno da ricercarsi con maggiore attenzione, favorendo le figure più votate ad una visione tridimensionale del progetto. Pertanto anche in questo caso i costi saranno maggiori.

La seconda critica, collegata alla prima, è l’onere in termini di tempo. Per iniziare a modellare tutto in 3D, il tempo utilizzato, almeno per i primi progetti, è più alto.

Quindi il BIM costa di più!

Però attenzione!

Le obiezioni non parlano di BIM ma, di modellazione 3D, di software, di hardware, di formazione.

Non si affronta mai il Building Information Modelling (BIM) discutendo dei processi, delle procedure, della gestione dei dati.

 

Percorso comune per implementare il BIM nelle organizzazioni

 

Secondo la nostra esperienza, questo è l’approccio più utilizzato dagli operatori che tentano l’implementazione del Building Information Modelling:

 

  1. Acquistare il software e hardware;
  2. Fare formazione con un percorso di 6-8 giorni;
  3. Comprare certificazioni (improbabili);
  4. Predisporre dei template;
  5. Definire delle linee guida sui processi BIM per un progetto pilota;
  6. Definire le linee guida corporate sui processi BIM;
  7. Scegliere una piattaforma per la gestione dei dati;
  8. Trovare un partner che faccia consulenza su tutto il percorso (magari rimettendo in discussione il fornitore abituale che a questo punto non è all’altezza);
  9. Fare il bilancio dei costi sostenuti;
  10. Definire degli obiettivi aziendali a medio termine

 

Il percorso comune, anche se sembra il più economico, però non è il più efficace.

 

Il contraltare a questa sequenza di investimenti fatta dagli operatori, è che più di una volta il processo di implementazione “va a singhiozzo”: per la difficoltà di calcolare un corretto ritorno economico, per la difficoltà di definire quale tipo di investimento viene richiesto dopo il progetto pilota, per la difficoltà di capire il ritorno che il mercato può pagare in termini di recupero di marginalità o anche di potenziale incremento della quota di mercato indirizzabile. Spesso infatti si fanno investimenti basati su elementi di minor prezzo iniziale, invece che di maggior ritorno: promozioni del software o/e training collettivo e generalista sul software e non sul completamento di un progetto reale, seguendo la corsa all’acquisizione di risorse più o meno certificate nell’uso del software di modellazione 3D, con titoli alti sonanti come Manager o Coordinator e spesso con nessuna esperienza nella gestione dei processi.
In sintesi, non sapendo definire come e cosa avere come ritorno, si tende a fare dei passetti con il minor costo possibile, perdendo l’occasione di acquisire vantaggi competitivi e efficientare i processi interni.

 

E la maggior parte delle aziende non è soddisfatta:

  1. Costi troppo alti;
  2. Perdita di produttività;
  3. Domanda insufficiente e difficile da gestire;
  4. Personale inadatto o restio al cambiamento;
  5. Poca chiarezza su come investire e come calcolare un ROI.

 

Quindi cosa si fa?

 

La soluzione: invertire l’ordine del percorso

 

Il problema sembra molto complesso, quasi senza una vera soluzione. L’operatore si vede “assalito” da richieste continue di investimento, fatica a definire un percorso dove si definiscono le voci di spesa, ma anche i tempi e la simulazione dei ritorni. Tutto sembra basato su un’operazione commerciale che spinge sul fatto che il mercato corre e quindi c’è l’ansia di essere rimasti indietro; tutti corrono o fingono di farlo, sembra che siano più avanti, poi la realtà è che pochi hanno capito cosa sta succedendo, perché e che cosa stanno rincorrendo.
Potendo fare un paragone tecnologicamente blasfemo, è come l’adozione di tecnologie cloud: tutti stanno andando verso questa scelta, ma senza saperne il vero motivo. Perché non c’è una vera presa di coscienza? Perché la motivazione principale è: “tutti lo stanno facendo”, “il mercato sta andando lì”, “non si può fare diversamente”, “siamo in ritardo”…
Sembra un po’ come la transumanza di un gregge, ma questa volta con aiuto di droni telecomandati, invece che con i pastori ed i loro cani, la loro esperienza, le loro conoscenze dei pascoli più ricchi, rincorrendo l’idea di un prodotto finale qualitativamente migliore.
Tutti vanno verso il cloud, ci dobbiamo andare anche noi, tutti vanno verso il BIM allora ci dobbiamo andare anche noi.

L’idea sembra infatti quella di contenere il rischio, spendendo in qualcosa che sembra non aver valore, cercando di raggiungere un risultato minimo solo per definire il posizionamento in un mercato in esplosione.

 

Eppure, per avere successo nell’implementazione del BIM, basterebbe solo invertire i fattori:

 

  1. Definire gli obiettivi aziendali;
  2. Trovare un partner che faccia consulenza su tutto il percorso;
  3. Definire tappe di verifica Costi / Benefici;
  4. Scegliere una piattaforma per la gestione dei dati;
  5. Definire le linee guida corporate sui processi BIM;
  6. Definire delle linee guida per un progetto pilota;
  7. Predisporre dei template;
  8. Studiare un percorso formativo e di affiancamento;
  9. Acquistare Software e Hardware;
  10. Fare un bilancio annuale dei costi sostenuti in relazione ai benefici.

 

Quindi i passi sono gli stessi del percorso comune, ma questa volta sono pressochè in ordine inverso e determinano un percorso di successo.
Attenzione però, i primi due step sono quelli critici e richiedono la massima cura.
Sbagliare gli obiettivi e partner, si traduce nel perdere molto tempo, perdere molti soldi oltre a stabilire regole e procedure che difficilmente si potranno riutilizzare e che nel caso migliore porteranno ad un ulteriore costo da sostenere per tentare di recuperare il recuperabile.

 

Un partner?

 

Sì, un partner, non un fornitore. L’implementazione del BIM è un’attività che richiede un partner capace di tradurre in “ TECNOLOGIA” le procedure già consolidate dell’organizzazione, cercando la giusta alchimia per riportarle a quelle del Building Information Modelling, nel modo meno doloroso possibile. Si, di un partner che si assume le responsabilità del successo, che detta le regole e aiuta ad individuare gli obiettivi possibili discernendo dalle chimere e dai falsi proclami. Un partner che di mestiere implementa soluzioni software e che ha già al suo attivo numerosi casi di successo e qualche insuccesso, da cui però ha saputo trovare gli spunti per definire i percorsi di miglioramento.

 

E in fine un consiglio

 

Molti non sanno dell’esistenza di numerosi strumenti e agevolazioni fiscali che possono aiutare l’imprenditore, grande o piccolo, a fare i giusti passi verso la definizione di una visione moderna della propria Organizzazione, volta all’uso di tecnologie capaci di aumentare l’efficienza interna, definire nuovi percorsi di business e determinare una più forte posizione sul mercato mediante prodotti qualitativamente migliori e servizi più vicini alle esigenze e alle richieste. Anche in questo caso affidatevi al partner giusto capace di consigliarvi anche nella definizione di percorsi e agevolazioni fiscali.
Il BIM non si implementa con pochi sforzi, altrimenti non sarebbe la rivoluzione di cui tutti parlano, sarebbe una moda ma con le mode non si emanano leggi che parlano di obbligatorietà e non si ottimizzano processi ingessati come quelli inerenti al mondo delle costruzioni e all’industria immobiliare.

 

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